Le Streghe di Salem
ven 12 lug
|Foligno
Chi ha paura delle Streghe?
Orario & Sede
12 lug 2024, 21:10 – 23:00
Foligno, Palazzo Brunetti Candiotti, Via Federico Frezzi, 2/4, 06034 Foligno PG, Italia
Info sull'evento
Lo spettacolo, ambientato nel XVII secolo, ci fa assistere a una folle
esplosione di fanatismo religioso in seno a una minuscola comunità
del Massachuttes, Salem, isolata dal resto del mondo e tenacemente
attestata sul “confine della foresta” a sfida delle tribù indiane ancora
selvagge. Ma al contempo è anche un’allegoria polemica al clima di
“caccia alle streghe” messo in atto dal maccartismo che imperava
negli Stati Uniti negli anni Cinquanta. Dall'apertura oscura e onirica
del sipario lo spettatore capisce che che la comunità che ha davanti è
sull'orlo della disintegrazione. Panico e paura pervadono il primo
atto ambientato nella camera da letto del reverendo Parris. I vicini si
guardano con aria accusatoria, la diciassettenne Abigail lotta con
tenacia e psicologia con il suo ex amante, John Proctor, e ci rendiamo
conto che qualcosa di irreparabile stia per accadere da un momento
all’altro. Messo in scena con un misto di semplicità e potenza
drammatica che crea un inquietante sentimento di terrore e paura.
“Le Streghe di Salem” racconta uno dei più strani e terribili capitoli
della storia umana. Tutto ebbe inizio dallo strano comportamento di
un paio di adolescenti, che forse manifestavano solo la difficoltà di
molte loro coetanee a superare quella terribile età; i medici, non
trovando ragioni scientifiche ai loro bizzarri atteggiamenti,
rimandarono la faccenda alle autorità, alla comunità, quindi alla
chiesa. Le ragazze, accusate di essere preda di un maleficio, si videro
costrette ad accusare a loro volta altre persone di averle stregate e, in
un crescendo di follia e paura, 144 persone furono processate e 19
giustiziate mediante impiccagione. Arthur Miller, colonna portante
della drammaturgia americana del Novecento, scrive “Il crogiuolo”
nel 1953, in pieno Maccartismo, e sulla spinta di quello stato di
aberrazione sociale e di isteria collettiva compone un affresco
drammatico, nel quale distilla l’ottusità e la feroce demenza che in
determinate circostanze invadono l’animo umano